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Giro del Mondo in 80 giorni in sella a 3 cloni della Vespa

Giro del Mondo in 80 giorni in sella a 3 cloni della Vespa

Markus Andre Mayer ricorda la sua impresa: 26.533 km in 18 Paesi

ROMA, 09 dicembre 2024, 14:33

Redazione ANSA

ANSACheck
Giro del Mondo in 80 giorni in sella a 3 cloni della Vespa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giro del Mondo in 80 giorni in sella a 3 cloni della Vespa - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Forte della sua lunga esperienza (32 anni) nei raid motociclistici in solitaria, molti dei quali in sella a Bmw, il bavarese Markus Andre Mayer è passato alla storia per un'impresa realizzata invece con una (anzi tre) due ruote molto meno performante e tecnologica, cioè un clone dell'iconica Vespa.

 

 

 



    Proprio con questi scooter - una indiana Bajaj Chetak 150, una ibrida realizzata unendo pezzi di 6 Vespa e di una Suzuki e, infine, una Stella 150 anch'essa costruita in India - Mayer è riuscito infatti a compiere il giro del mondo in 80 giorni, come nel famoso romanzo di Jules Verne.
    Rileggendo i diari del motard tedesco, si scopre che l'avventura era iniziata il a Madrid il 30 giugno di sei anni fa per tornare nella stessa Capitale spagnola - ma dalla direzione opposta - il successivo 17 settembre. Con una percorrenza media circa 450 km al giorno, Mayer è rimasto in media in sella 16 ore ogni 24. L'intero viaggio è durato 77 giorni e si è esteso per 26.533 km, attraversndo tre Continenti e 18 diversi Paesi.
    I tre scooter (uno usato in partenza da Madrid, uno a San Diego negli Stati Uniti e il terzo ripartendo a Utrecht, nei Paesi Bassi) hanno bruciato complessivamente 1.097 litri di carburante e consumato 12 pneumatici con una spesa complessiva corrispondente a circa 25mila euro. Nel Giro del Mondo Mayer ha avuto due incidenti (senza gravi conseguenze) e ha dovuto fronteggiare quattro attacchi di animali.
    "Non sono stato un turista e non ho fatto visite turistiche - ha detto Mayer - È stata una corsa contro il tempo e tutte le cose imprevedibili che sono accadute mi hanno costretto a muovermi costantemente".
    Dopo la partenza di Mayer a Madrid, è andato verso est, attraversando l'Europa centrale prima di entrare nelle montagne desolate di Georgia, Azerbaigian, Kazakistan e Russia. Questa parte del viaggio è stata particolarmente impegnativa, soprattutto a causa del maltempo compreso un tifone che si è abbattuto sulla città portuale russa di Vladivostok.
    Mayer ha dovuto portare una scorta significativa di pezzi di ricambio per l'attraversamento continentale europeo e asiatico, poiché procurarsi pezzi di ricambio è difficile, soprattutto dalle montagne del Caucaso fino alla Siberia. Uno dei problemi in questa primo tappone sono stati gli attacchi degli animali. "In molti villaggi della Siberia e al confine con la Mongolia - ricorda Mayer - i contadini possiedono enormi cani da bestiame che hanno cercato di mordermi mentre entravo nelle zone abitate. Questo anche perché il suono della vecchia Vespa a due tempi è sconosciuto e spaventoso per loro".
    Frequenti anche i problemi per errori di itinerario sul percorso Trans-Eurasia, con quasi una settimana persa a Baku, in Azerbaijan, in attesa di un traghetto per attraversare il Mar Caspio. In Turchia, Mayer ha dovuto invece sostare sei giorni a causa dell'implosione di un cilindro aspettando i pezzi di ricambio attraverso le dogane di Istanbul e Trabazon.
    Da Vladivostok un passaggio in traghetto ha permesso di raggiungere la Corea del Sud e da lì volare alle Hawaii e poi a San Diego. Qui Mayer e ha ritirato il secondo dei tre scooter, un Genuine Stella 150 (altra Vespa costruita su licenza in India e venduta anche in Usa) acquistato usato per 900 dollari.
 
   

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