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Ponte Genova: imputato, nei report non segnalate criticità

Ponte Genova: imputato, nei report non segnalate criticità

Strazzullo, esprimo cordoglio per le vittime e le famiglie

GENOVA, 02 dicembre 2024, 17:49

Redazione ANSA

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"Nei report allegati ai lavori di retrofitting non c'erano segnalazioni di criticità. Tutti i voti erano sotto il 43. Il progetto era presidiato, mi sono fidato di quanto fatto". Così l'ex manager di Autostrade Paolo Strazzullo, uno dei 58 imputati nel processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). L'ingegnere ha reso spontanee dichiarazioni e ha iniziato esprimendo "profondo cordoglio per le vittime e i familiari". Ha ricordato di essere arrivato nel 2017 da Napoli e di non essersi mai occupato del viadotto Polcevera. "Quando arrivai non sapevo nemmeno che ci fosse un progetto di retrofitting (i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10). Lo scoprii solo quando mi dissero di fare il Responsabile unico del progetto. Mi dissero che erano lavori in vista della restituzione dell'opera a fine concessione, non perché c'erano criticità". In ogni caso, ha sottolineato Strazzullo "non partecipai a nessuna fase della progettazione".
    Oggi ha iniziato a parlare anche l'ex dirigente Spea (l'ex controllata di Aspi) Maurizio Ceneri, che continuerà anche domani. Di lui, il pubblico ministero Massimo Terrile (da meno di un mese ormai in pensione) aveva detto che era "come Coccolino. Aveva il compito di ammorbidire i report sullo stato di salute del Morandi". L'ex dirigente aveva già parlato in aula, per un breve intervento. Un anno fa aveva detto che "i nostri controlli sul viadotto erano ispezioni supplementari 'a campione', non erano i controlli periodici, e comunque non avevano dato risultati di ammaloramenti gravi".
   

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