"Mio figlio lo avevano ridotto a un
mostro. Noi lo abbiamo scoperto il giorno dopo quanto accaduto,
quando ha aperto la porta per andare a scuola. Stava perdendo un
occhio". Nonostante sia passato un po' di tempo da quel 16
ottobre, è ancora molto colpita Alessandra, la mamma del ragazzo
accerchiato e colpito da sei ragazzi nel centro di Sorrento solo
per aver difeso un amico in una lite per motivi di gelosia. I
sei sono finiti ieri agli arresti domiciliari per lesioni
personali aggravate.
Parlando davanti alle telecamere, la donna rimarca "purtroppo
noi non stiamo bene, per la sua storia clinica, per quello che
lo aspetta ancora per parecchi mesi, per il suo reinserimento
psicologico".
Nella aggressione il giovane ha riportato la frattura della
mandibola e dello zigomo, colpito anche mentre stava a terra, a
calci e pugni. Già sottoposto a varie operazioni chirurgiche,
deve ancora sottostare a un periodo lungo di cure.
"Mi aspetto - aggiunge Alessandra, interpellata anche da
Corriere della Sera, Repubblica e Mattino - che questi ragazzi
imparino dalla disavventura di mio figlio che la vita degli
altri va rispettata. Ho solo tanta speranza che questi ragazzi
siano recuperabili perchè sono la nostra società del domani".
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