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Gilmour, abbiamo rivisto i due ko con la Lazio ci serviranno

Gilmour, abbiamo rivisto i due ko con la Lazio ci serviranno

Lo scozzese rivela: "Imparo il napoletano ascoltando Geolier"

NAPOLI, 11 dicembre 2024, 16:49

Redazione ANSA

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"Abbiamo rivisto le due partite perse con la Lazio, non siamo certo felici di come siano andate.
    Con il mister abbiamo capito come stare meglio in campo, come aiutarci durante il match per aumentare il livello. C'è però voglia di essere positivi e propositivi per migliorarsi, e fare risultati migliori". Così il centrocampista del Napoli Billy Gilmour in un'intervista a Radio Crc.
    Sulla preparazione del match che vedrà i partenopei impegnati a Udine, lo scozzese spiega: "Lavoriamo al massimo - ha detto - ci sentiamo pronti per tirare fuori il meglio perché sappiamo che servirà una prestazione importante".
    Gilmour, 23enne preso dal Napoli questa estate per 15 milioni dal Brighton, ha rievocato la sua esperienza nella primavera del Chelsea quando il tecnico del Napoli Conte allenava la prima squadra dei Blues: "C'è una famosa foto - spiega - di quando ero nel settore giovanile, di quando mi allenai con la prima squadra del Chelsea. Fu una esperienza molto importante per la mia crescita. Di quella squadra senza dubbio ricordo come riferimento Cesc Fabregas, che mi ha dato la possibilità di crescere. Poi sono cresciuto, ho fatto una stagione con De Zerbi in panchina che ha avuto un impatto importante: mi ha dato tanti insegnamenti che hanno cambiato il mio modo di giocare, è stato importante averlo per la mia carriera e per il mio percorso di crescita. Ci sono punti in comune tra lui e Conte, entrambi chiedono sempre il massimo durante gli allenamenti, ti possono dare tantissimo per crescere".
    Il nazionale scozzese, che ha mostrato un'ottima qualità in campo nel mese in cui ha sostituito l'infortunato Lobotka, parla anche del suo connazionale al Napoli McTominay e di come si sta ambientando in città: "Chi è il più napoletano tra Scott e me? Probabilmente - spiega Gilmour - lui è un po' più avanti nel processo di 'napoletanizzazione'. Studiamo il napoletano, anche tramite le canzoni: sentiamo Geolier, ci sono due o tre canzoni che ascolto di più. Il primo approccio è stato con i tassisti in auto, in una città che ha una forte identità, molto passionale, come siamo noi scozzesi. Sono qui da tre mesi e mezzo e ovviamente non è semplice fare i conti con una cultura nuova: sto facendo progressi però".
   

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