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Tar conferma nuove tariffe contributo soggiorno di Roma per 2023

Tar conferma nuove tariffe contributo soggiorno di Roma per 2023

Respinto ricorso di numerose strutture ricettive

ROMA, 29 novembre 2024, 15:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Resta confermata la delibera con la quale Roma Capitale ha approvato le nuove tariffe del contributo di soggiorno per l'anno 2023. Così il Tar del Lazio in una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto da 65 strutture ricettive capitoline.
    I giudici, pur dubitando della sussistenza del necessario interesse a ricorrere in capo alla compagine ricorrente, hanno esaminato lo stesso il ricorso nel merito ritenendolo comunque manifestamente infondato.
    Le strutture ricorrenti deducevano la violazione della normativa che disciplina l'imposta di soggiorno prevedendo il coinvolgimento delle associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive nel procedimento di adozione del relativo regolamento. "Tuttavia - scrive il Tar - il contributo di soggiorno istituito da Roma Capitale… soggiace alla disciplina prevista per l'imposta di soggiorno" solo con riguardo ad alcuni profili specifici. E il decreto legislativo di riferimento "che prevede il coinvolgimento delle associazioni di categoria si riferisce esclusivamente all'imposta di soggiorno non richiamando, invece, il contributo di soggiorno".
    Ecco che allora per il Tar "il contributo di soggiorno istituito in favore di Roma Capitale è una entrata tributaria autonoma e differente rispetto all'imposta di soggiorno, sia per le fonti che la prevedono che per la ratio del prelievo, pur avendo in comune con l'imposta di soggiorno il fatto generatore del tributo nel pernottamento presso una struttura ricettiva.
    Non è, pertanto, possibile ritenere un'applicazione analogica delle disposizioni che regolano espressamente la sola tassa di soggiorno in quanto il legislatore laddove ha voluto equiparare le due figure lo ha fatto espressamente". In più "il coinvolgimento delle associazioni di categoria non è previsto per la determinazione delle tariffe ma esclusivamente in relazione alla disciplina concernente le modalità applicative dell'imposta, le esenzioni e le riduzioni".
    Con riferimento infine alle censure relative al merito degli aumenti tariffari contestati, i giudici hanno ritenuto che i ricorrenti non abbiano fornito "alcuna prova circa l'asserita sproporzione degli stessi"; e l'Amministrazione "ha, inoltre, dimostrato che le tariffe applicate da Roma Capitale si collocano nella media di quelle applicate dagli altri Comuni italiani e al di sotto di quelle applicate dalle altre capitali europee".
   

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