/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Kit per stranieri irregolari, in arresto responsabile Caf

Kit per stranieri irregolari, in arresto responsabile Caf

Un centinaio di persone coinvolte nelle indagini a Cuneo

CUNEO, 03 dicembre 2024, 10:38

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un centinaio di stranieri sono coinvolti in un'operazione che ha portato alla denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina a carico di una sessantenne italiana, residente a Cherasco (Cuneo), ora agli arresti domiciliari.
    La donna, responsabile di un patronato Caf, è accusata di avere predisposto, dietro lauto compenso, una serie di kit postali per persone che non avevano alcun titolo di permanenza in Italia. Gli stranieri, molti dei quali albanesi, potevano così trattenersi nel territorio nazionale: "Venivano illusi e in questo senso possono essere considerati persone offese" spiega il procuratore di Asti, Biagio Mazzeo, che ha coordinato l'operazione condotta dalla squadra mobile della questura di Cuneo.
    L'ipotizzata violazione della legge sull'immigrazione deriva dal fatto che le richieste non erano prive di effetto: servivano infatti a giustificare la permanenza in Italia nella fase compresa tra la domanda e il successivo rigetto da parte della Questura.
    A ciascuno dei migranti venivano chieste somme tra i 1.500 e i 3.000 euro, dunque per l'indagata, peraltro non abilitata a svolgere pratiche di questo tipo, è stato disposto il sequestro dei conti bancari.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza