Il comitato permanente della
convenzione di Berna per la conservazione della flora e della
fauna selvatiche e dei loro habitat naturali, organo del
Consiglio d'Europa, ha votato a favore della richiesta
dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i
lupi. Ma la decisione entrerà in vigore solo tra tre mesi se 17
paesi, che hanno ratificato la convenzione, non si oppongono.
Qualora non questo accada, come richiesto da Bruxelles, il lupo
non sarà più una "specie di fauna rigorosamente protetta" ma una
"specie di fauna protetta".
Nel primo caso, la convenzione di Berna vieta in particolare
tutte le forme di cattura e detenzione deliberate e l'uccisione
deliberata, il danneggiamento o la distruzione deliberati dei
siti di riproduzione e di riposo, il disturbo deliberato in
particolare durante il periodo della riproduzione, ma anche il
possesso e il commercio dell'animale vivo o morto. Invece quando
una specie rientra tra quelle "protette" (con livello meno
rigoroso) la convenzione di Berna indica che i Paesi, pur
dovendo continuare ad assicurarne la sopravvivenza, possono
agire per prevenire tra l'altro "danni importanti a coltivazioni
e allevamenti".
Per richiedere il declassamento Bruxelles ha inviato un
documento in cui evidenzia che "la popolazione dei lupi ha
raggiunto livelli significativi in Europa", con stime che
indicano che il loro numero è raddoppiato negli ultimi dieci
anni, mentre i rapporti più recenti evidenziano che continuano
ad aumentare. Questo secondo la Ue dimostrerebbe che nonostante
le specie di lupo subiscano ancora delle minacce, l'aumento
della popolazione indica che è un animale che si sa adattare e
dotato di resilienza. Contemporaneamente, Bruxelles sottolinea
che l'espansione del lupo sta creando crescenti problemi per le
attività economiche, in particolare per gli allevamenti, in un
numero crescente di paesi Ue.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA